La stagnatura elettrolitica è un processo galvanico che prevede il rivestimento di metalli e leghe – quali per esempio acciaio, ottone e rame – con uno strato superficiale di stagno o comunque di leghe a base di stagno. Nell’attuale contesto di transizione ecologica verso tecnologie energetiche sempre più green la stagnatura sta progressivamente ampliando il suo contesto di applicazione, specialmente nell’industria automotive delle auto ibride ed elettriche.
La stagnatura elettrolitica è uno dei processi offerti da Tecnochimica, azienda italiana specializzata nello sviluppo e nella produzione di formulati per il trattamento delle superfici. Come sottolineano gli esperti dell’azienda, la stagnatura elettrolitica è un processo che assicura numerosi vantaggi e che rappresenta una valida soluzione applicativa in numerosi ambiti dell’industria specialmente per i manufatti a contatto con alimenti.
Come funziona la stagnatura elettrolitica
Prima di capire il funzionamento della stagnatura elettrolitica è bene aprire una breve parentesi sullo stagno, un metallo noto all’uomo fin dall’epoca preistorica. In base alle fonti disponibili, risulta che già nel 3.500 a.C. era impiegato in leghe. L’impiego come rivestimento per altri metalli si dimostra molto valido: merito delle numerose proprietà che vanta, tra cui la stabilità in ambienti asciutti, la capacità di produrre un ossido protettivo che impedisce l’ossidazione degli strati sottostanti se si trova in un ambiente umido e l’elevata conducibilità.
Le diverse tipologie di stagnatura
- La stagnatura statica è adatta a superfici più grandi e pesanti e prevede il fissaggio dei manufatti a dei telai e la successiva applicazione dello stagno;
- La stagnatura a rotobarile è indicata per elementi di dimensioni ridotte. Si effettua facendo passare i manufatti all’interno di un buratto.
La stagnatura elettrolitica risulta utile in molteplici contesti. Nel comparto food&beverage, per esempio, coinvolge gli utensili per l’industria alimentare come gli evaporatori per le macchine del ghiaccio, per via delle proprietà atossiche dello stagno. Le peculiarità conduttive e protettive di questo materiale rendono invece la stagnatura elettrolitica fondamentale per giunzioni elettriche, contatti elettrici, staffe, barre, viti e piccole connessioni saldabili, dal momento che, attraverso il processo, si garantisce una protezione all’ossidazione, si migliora la conducibilità elettrica e si facilitano le operazioni di saldatura su un’ampia gamma di componenti.
L’offerta di Tecnochimica e le nuove soluzioni di applicazione per la stagnatura elettrolitica
Tecnochimica propone due opzioni di stagnatura elettrolitica, a seconda che si desideri ottenere una finitura opaca oppure lucida:
- la prima è lo stagno opaco, un processo di stagnatura acida opaca che ha come risultato una finitura uniforme, anche a diversi spessori e densità di corrente e che garantisce un’eccellente saldabilità.
- Stanolit consiste in un processo di stagnatura acida che consente di ottenere una finitura brillante e uniforme, su superfici di diverse dimensioni e a tutte le densità di corrente, mantenendo anche in questo caso un’ottima saldabilità. La formulazione semplificata, unitamente all’uso di un solo additivo di alimentazione, ne facilitano l’impiego su tutte le tipologie di pezzi.
Accanto alla proposta di Tecnochimica è opportuno specificare che la stagnatura può essere applicata anche sulle componenti dei motori elettrici – questa è una delle più recenti modalità di applicazione del processo – per esempio per l’avvolgimento dei conduttori elettrici all’interno dei motori stessi, allo scopo di proteggerli dalla corrosione e migliorarne la durata nel tempo, oppure come rivestimento antiossidante per la protezione delle parti metalliche del motore elettrico, in particolare negli ambienti umidi.
Ancora, lo stagno può essere impiegato sotto forma di leghe saldanti, come la lega stagno-argento, utilizzate per realizzare le giunzioni saldate all’interno dei motori, offrendo una buona resistenza meccanica e termica e contribuendo alla stabilità delle connessioni elettriche.