Quali rituali personali durano da più tempo, rimanendo più o meno immutati nonostante il passare dei secoli, per non dire dei millenni? Potrebbe stupire molti lo scoprire che uno dei più antichi è l’apparentemente banalissimo rito della rasatura quotidiana, che è di ben poco mutato dalla preistoria ad oggi. Ma come si è evoluta allora, nel tempo, questa pratica che occupa, in media, circa 63 giorni interi della vita di ogni maschio? Prima dei moderni rasoi da barbiere e delle schiume da barba, i nostri remoti antenati non avevano vita altrettanto facile…
Le origini
Come abbiamo detto, gli uomini si radono la barba fin dalla preistoria: ne abbiamo precise prove archeologiche nei resti di rasoio che abbiamo trovato. Erano di selce, e quindi affilatissimi, ma purtroppo ben poco duraturi… dopo pochi passaggi diventavano inservibili e andavano gettati, rendendo l’usa e getta una tradizione più antica di quanto si possa pensare, e le rasature decisamente ben poco confortevoli. Ovviamente, alla selce si alternavano, in base alla zona, altri materiali, come denti di squalo e pezzi di conchiglia nelle isole del Pacifico o schegge affilate d’ossidiana nei regni degli Aztechi; tuttavia, i difetti erano sempre gli stessi.
Le civiltà storiche
Fu lo sviluppo delle tecnologie per la lavorazione dei metalli a permettere, anche in questo settore, lo stesso tipo di avanzamenti che permise in tutti gli ambiti della vita. In India e in Egitto nacquero i rasoi metallici, con lame che potevano, al perdere il filo, essere semplicemente riaffilate; e i “tonsor” dei quartieri romani radevano quotidianamente i menti più illustri dell’Urbe. Non doveva però trattarsi, per i Romani, di una rasatura tanto gradevole, perché con le lame in ferro allora in uso, ruggine e filo imperfetto dovevano essere all’ordine del giorno, con quali effetti – sulla pelle e sulla salute – è facile immaginare. La rasatura, tuttavia, rimase un’abitudine incrollabile.
La modernità
Il rasoio diritto da barbiere che conosciamo tutti divenne generalmente diffuso nel corso del 1700, a partire dall’Inghilterra, dove venne inventato. La sua lama in acciaio, quando estratta dal manico che le faceva anche da astuccio, era molto affilata, e quindi anche pericolosa – non era impossibile, per distrazione, tagliarsi la gola, o un orecchio – ma allo stesso tempo permetteva una rasatura assolutamente perfetta, come mai prima era stato possibile. Fu nel 1800 che Henson immaginò e brevettò un rasoio innovativo, con la lama perpendicolare al manico: era nato il rasoio di sicurezza, che permetteva sia ottime rasature che la tranquillità di non ferirsi. Per almeno cinquant’anni, fu lo strumento d’elezione per radersi.
L’ultima tappa del viaggio avvenne all’inizio del ventesimo secolo, quando un uomo pensò ad un’innovazione straordinaria: una lama intercambiabile, che potesse essere gettata e sostituita, anziché riaffilata, quando non era più in condizioni perfette. Quell’uomo si chiamava Gillette, ed ebbe la geniale idea di accordarsi con l’esercito americano all’inizio della prima guerra mondiale, per fornire un suo rasoio, e le lamette, ad ogni singolo soldato. Niente di strano se la sua divenne la clientela più vasta del mondo!